martedì 5 febbraio 2008

Il Nuraghe........Il Tempio del Popolo Sardo


PrimaRecensione del socio Sandro Garau

Ipotesi e studi sugli innumerevoli siti nuragici visitati

Il nuraghe…..Il tempio del popolo sardo.


La civiltà nuragica della Sardegna è strettamente legata incondizionatamente al proprio territorio. Il suo sviluppo nelle costruzioni megalitiche come le torri nuragiche,dolmen, tombe dei giganti, domus de janas,pozzi e templi sacri è talmente vasto e capillare in tutta la regione; che la supposizione suscita un’immediata riflessione. Che personalmente è mutata in una solida realtà . La Sardegna in tutto il quadro cronologico della civiltà nuragica dell’età del bronzo 1700-900 a.c. è stato il centro incontrastato del mediterraneo una civiltà unica autoctona ed evoluta. La stessa civiltà rifletteva ed influenzava su tutta l’Europa ed oltre.
I nuraghe non erano una costruzione per la difesa bellica o abitativa cosi come professano studiosi sardi e non.

Il nuraghe è una costruzione a carattere religioso,tecnologico scientifico e astronomico.
Il tempio del popolo nuragico.

La stessa costruzione racchiude perfettamente tutti questi parametri.
Il nuraghe è una espressione armoniosa della geometria ,il cerchio il quadrato il triangolo il rettangolo la spirale, convergono in un progetto a dir poco stupefacente. La matematica è tangibile nel misurare ,calcolare un edificio ciclopico di tale fattura. Si completa poi con la conoscenza astronomica, i nuraghe di fatto possiedono un puntamento geografico e astronomico, conoscono i solstizi invernali ed estivi e le fasi lunari, si ipotizza anche che i masti producessero con le loro ombre i meridiani.
Le sue torri pronunciate verso il cielo svettanti e maestose sono il congiungimento spirituale della terra e il cosmo celeste. Il nuraghe è un luogo di culto dove -convergono i dottori , gli sciamani i costruttori , gli astronomi di allora i quali custodivano ed emanavano la loro conoscenza a protezione delle genti del proprio villaggio e di tutto il territorio.

L’intero territorio comunicava come una rete telematica , con un apparato efficiente atto a diffondere comunicazioni da una parte all’altra della Sardegna. Secondo la mia teoria anche in tempi molto lesti nell’ordine delle 20 ore ( dal sud al nord Sardegna ) .

L’essere solidale è un potere del popolo sardo.

Comunicare al resto della regione intera avvenimenti avversi,chiamate religiose, civili o belliche,per la civiltà nuragica era importantissima.

Durante le innumerevoli escursioni in visita ai nuraghe è facile constatare che i costruttori nuragici edificavano il nuraghe posizionandolo molto strategicamente; su pendici,crinali delle montagne sulle colline e vallate, orientati sempre in modo da scrutare il mare, la vallata sottostante o le altre montagne sull’entroterra e il vedersi al col tempo tra tutti i nuraghe stessi.
In pratica il nuraghe non nasce mai isolato lo stesso può essere protetto da altri o comunicare visivamente con siti nuragici a notevoli distanze , in sostanza di un altro villaggio.



Il metodo di comunicazione è chiaro ,è la stessa torre una immensa e pronunciata canna costruita in pietre ciclopiche con una abilissima tecnica di sovrapposizione senza l’ausilio di malte . Che potevano svettare anche più di venti metri di altezza ( irriproducibile nei giorni nostri ). I nuraghe di fatti, una volta costruito veniva ricoperto di frasche e legname all’interno e all’esterno , veniva bruciato per una intera giornata e immediatamente dopo spento con getti d’acqua . Anche questa operazione occupava un’intera giornata. E’ presumibile che a questa iniziativa partecipassero gli interi villaggi della zona come un solenne e rispettoso rito. Tutto questo permetteva che le pietre sovrapposte l’una all’altra si plastificassero in un’ unica compatta struttura.

I protosardi sapevano che le loro torri erano per sempre.

Di conseguenza il rapporto di accender fuochi all’interno continuava negli anni avvenire non soltanto per incrementare che la struttura divenisse sempre più massiccia ma anche per scopi, come su accennato, di Comunicazione.

Segnali di fumo il verbo dei sardi, silenzioso tacito come l’indole dei sardo stesso.

I nuraghe adibiti nella comunicazione a segnali di fumo erano sicuramente quelli adibiti a fucina per la fusione dei metalli ( stagno rame ) per forgiare la lega del bronzo per la produzione di armi strumenti di lavoro i classici bronzetti e altre rappresentazioni votive.
Per adattare la torre a questo tipo di mansione veniva rimossa la pietra apicale ( la chiave ) che chiudeva la falsa volta della camera della torre per consentire la fuori uscita del fumo. La tipica costruzione garantiva un tiraggio naturale. Facendo uscire il fumo ad intervalli controllati , dalla bocca citata , si esercitava un codice, un linguaggio , probabilmente anche supportato dallo stesso colore a volte bianco o nero del fumo, si completava l’istruzione del linguaggio .
Esso trasmetteva da villaggio a villaggio da montagne a montagne, da montagne a vallate. A sua volta gli altri nuraghe soggetti a questo incarico , rispondevano o riproducevano la notizia ad altri territori fino ad espandere i messaggi in tempi brevi in tutta l’isola.

In un complesso nuragico polilobato la torre che era assegnata a questa mansione era sicuramente una torre minore. In pratica la torre maggiore occupava altre funzioni , come quella della incubazione per le guarigioni fisiche e spirituali ,raduni di consigli capitribù o assemblee per lo sviluppo dei poteri scientifici astronomici e religiosi.
I- siti dove si presentano più nuraghe a carattere costruttivo mono torre in un territorio limitato,esibiscono un nuraghe maggiore altri ubicati a corona dello stesso e altri ancora posizionati a protezione come il caso del sito Orixeddu .
In questa situazione il nuraghe adibito al compito di fucina e comunicazione è sicuramente il nuraghe Orixeddu II . Difatti nel nuraghe ancora oggi , all’interno si possono trovare scorie di fusione metalli. Nella stessa camera del tholos si può osservare che il fascio murario esistente presenta l’indizio che è stato sottoposto a temperature molto elevate.

Il tamburo ripetitivo e capillare in tutta la Sardegna per la trasmissione dei Segnali di Fumo è composto da circa 8000 nuraghe censiti senza considerare quelli ancora sepolti.

Una macchina sbalorditiva che consolidava tutta la popolazione e la civiltà nuragica in un unico spirito.

Deu seu sardu cumenti su dirittu prusu antigu s’orgogliu nostru.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

This is great info to know.

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie